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Hai un terreno o un piazzale libero? Ecco come trasformarlo in area sosta camper (senza impazzire)

2025-12-10
Hai un terreno o un piazzale libero? Ecco come trasformarlo in area sosta camper (senza impazzire)

Te lo dico subito: se hai un’area che oggi “non sai bene cosa farne”, trasformarla in parcheggio/area sosta camper può essere una mossa super intelligente. Il turismo itinerante cresce, i camperisti cercano posti sicuri e comodi dove fermarsi, e tanti Comuni sono contenti quando qualcuno investe in questo tipo di accoglienza.

Però… non è solo questione di mettere due righe per terra e una colonnina. Prima di partire con i lavori bisogna capire cosa ti permette di fare il Piano Regolatore e che tipo di attività stai avviando davvero.

Ti spiego tutto facile facile, con numeri e passaggi reali.


1) Prima domanda: “cosa dice il Piano Regolatore (PRG/PUC/PGT)?”

Il Piano Regolatore è tipo il “libro delle regole” del Comune: ti dice cosa puoi fare su quel terreno.

Un’area sosta camper, anche piccola, non è un parcheggio qualsiasi: quando permetti a turisti di fermarsi (magari anche solo una notte), l’area diventa di fatto una struttura turistico-ricettiva all’aria aperta. E urbanisticamente è un’altra categoria rispetto a “parcheggio privato”.

Quindi:

  • se il terreno nel PRG è in zona servizi / parcheggi / turistico-ricettivo, sei già sulla strada giusta;
  • se invece sei in zona agricola o altra zona “non compatibile”, potrebbe servire:
    • una variante urbanistica, se il Comune la vuole fare,
    • oppure una formula regionale tipo mini area rurale/agricampeggio, dove prevista.

👉 Prima di spendere un euro: vai in Comune (ufficio tecnico) e fatti dare l’estratto del PRG con la tua particella. È il vero “semaforo verde o rosso”.


2) Da area libera a “attività turistica ricettiva”: quando serve cambiare destinazione d’uso

Qui entra in gioco il Testo Unico Edilizia: se passi da uso agricolo/altro a uso turistico-ricettivo, stai facendo un mutamento di destinazione d’uso rilevante (art. 23-ter DPR 380/2001, aggiornato col Salva Casa 2024-2025).

In pratica può voler dire:

  • SCIA se fai solo sistemazioni leggere (stalli, livellamento, impianti senza grandi opere);
  • Permesso di Costruire se aggiungi volumi, strutture fisse importanti, muri, servizi complessi.

Quasi sempre la pratica passa dal SUAP perché stai avviando un’attività turistica.


3) La legge nazionale 2025: cosa devi rispettare per forza

La base è nel Codice della Strada:

  • la sosta camper è equiparata alle auto (art. 185 CdS);
  • la sosta NON è campeggio finché il mezzo sta sulle ruote e non “deborda” fuori sagoma;
  • nelle aree attrezzate è obbligatorio avere impianto di scarico per acque e wc (Regolamento CdS art. 378).

Tradotto: se vuoi chiamarla area sosta attrezzata, uno scarico a norma e carico acqua devono esserci. Punto.


4) Occhio: poi ogni Regione ci mette le sue regole

Dopo la norma nazionale, ogni Regione stabilisce dettagli come:

  • cos’è un’area sosta e per quanto tempo si può restare (spesso 48–72h);
  • quali dotazioni minime servono;
  • se e come i privati possono aprirne una.

Esempio: Campania (LR 14/2023) favorisce aree anche rurali e ne disciplina le condizioni.

Quindi nell’articolo puoi dirlo chiaro: “la cornice è nazionale, ma i requisiti tecnici veri li decide la Regione + il regolamento comunale”.


5) Quanti metri ti servono per farla bene?

Non c’è una metratura nazionale unica, però si ragiona così:

Misura di un posto camper

Molte aree in Italia usano stalli intorno a:

  • 7 × 4 m (28 m²) come base;
  • meglio ancora 8 × 4 m per stare larghi e fare manovra tranquilli (consiglio pratico).

Area totale

Non devi contare solo gli stalli: servono corsie di manovra, area scarico, rifiuti, ecc.

La guida APC (Associazione Produttori Caravan e Camper) consiglia aree pianeggianti, con urbanizzazioni già presenti e spazi di manovra adeguati.

Nella pratica:

  • circa 45–55 m² per posto “finito” (stalli + viabilità + servizi).

Esempi:

  • 10 posti → 450–550 m²
  • 20 posti → 900–1.100 m²

Poi esistono aree medio-grandi: alcune linee guida parlano di superfici da 700–1.500 m² in su per aree complete.


6) Cosa devi mettere dentro l’area (minimi 2025)

Qui ti faccio una lista semplice: obbligatorio vs consigliato.

Quasi obbligatorio ovunque

  1. Scarico acque grigie e nere a norma (art. 378 Reg. CdS).
  2. Carico acqua potabile.
  3. Raccolta rifiuti (meglio differenziata).
  4. Illuminazione notturna minima.

Molto consigliato (spesso richiesto dai Comuni)

  • colonnine elettriche
  • recinzione o delimitazione
  • fondo drenante/stabilizzato
  • cartello regole e tariffe
  • videosorveglianza o controllo accessi.

“Ogni quanti posti?”

Dipende dal regolamento locale, ma per esperienza:

  • scarico/carico: 1 ogni area piccola, o 1 ogni 20-25 posti se grande;
  • elettricità: 1 colonnina (doppia presa) ogni 2-4 posti è un buon standard.

7) Colonnine elettriche a consumo: come farle nel modo giusto

Dal 2024 sono entrate in vigore regole più severe per la sicurezza elettrica nelle aree camper/campeggi:

  • CEI 64-8 sezione 708 (edizione 2024) per l’installazione;
  • CEI EN IEC 61439-7:2024 per le colonnine specifiche da campeggio.

Cosa vuol dire in parole povere?

  • prese CEE 16A interbloccate
  • protezioni dedicate per ogni presa
  • impianto certificato da tecnico abilitato.

“A consumo”

Oggi la soluzione migliore è mettere colonnine con:

  • contatore kWh + gettoniera
  • oppure sistema via app/QR (paghi quello che usi).

Così eviti discussioni e sei più equo.


8) Quanto costano le sbarre (prezzi indicativi 2025)

Vuoi controllare l’accesso o far pagare in automatico? La sbarra è quasi obbligata.

Prezzi realistici:

  • sbarra base: circa 800–1.200 €;
  • con installazione completa: spesso 500–2.500 € a seconda di lavori, fondazioni e automazioni.

Se invece vuoi solo dissuasori/posti singoli:

  • archetti manuali: anche 50–200 € l’uno (soluzione semplice).

9) Quanto si può far pagare a notte?

In Italia nel 2025 i prezzi medi sono più o meno questi (lo vedi anche dai listini reali online):

  • aree semplici (scarico+acqua+luce base): 8–15 €/notte
  • aree complete (corrente, sicurezza, servizi comodi): 15–25 €/notte
  • aree top/premium: 25–35 €/notte

Esempi reali 2025: molte aree stanno tra 15 e 25 euro, e in alta stagione salgono fino a 30-38 euro nei posti super turistici.


10) La procedura semplice in 7 passi

Te la metto come checklist “da frigo”:

  1. Controlla il PRG
    • destinazione ok?
    • vincoli paesaggistici/idr.?
  2. Parla con Comune + SUAP
    • ti dicono subito se serve variante o no.
  3. Fai un progettino tecnico
    • stalli, viabilità, area scarico, impianti.
  4. Presenta SCIA o Permesso
    • dipende dalle opere.
  5. Avvia la pratica ricettiva al SUAP
    • con inquadramento regionale (area sosta / mini area / agricampeggio).
  6. Fai lavori e certificazioni impianti
    • elettrico a norma CEI, scarichi corretti.
  7. Apri e metti regole + tariffe chiare
    • cartelli ben visibili, sosta max, prezzi, contatti.

Conclusione

Costruire un’area sosta camper nel 2025 non è complicato, ma va fatto con testa: prima urbanistica (PRG), poi servizi minimi, poi gestione intelligente.

Se lo fai bene, ti ritrovi:

  • un’attività turistica snella,
  • con costi di avvio tutto sommato accessibili,
  • e una clientela fedele che torna volentieri.

E soprattutto trasformi un’area “ferma” in un posto vivo, utile e redditizio.

Buoni lavori… e buona accoglienza! 🚐✨