Hai un terreno o un piazzale libero? Ecco come trasformarlo in area sosta camper (senza impazzire)

Te lo dico subito: se hai un’area che oggi “non sai bene cosa farne”, trasformarla in parcheggio/area sosta camper può essere una mossa super intelligente. Il turismo itinerante cresce, i camperisti cercano posti sicuri e comodi dove fermarsi, e tanti Comuni sono contenti quando qualcuno investe in questo tipo di accoglienza.
Però… non è solo questione di mettere due righe per terra e una colonnina. Prima di partire con i lavori bisogna capire cosa ti permette di fare il Piano Regolatore e che tipo di attività stai avviando davvero.
Ti spiego tutto facile facile, con numeri e passaggi reali.
1) Prima domanda: “cosa dice il Piano Regolatore (PRG/PUC/PGT)?”
Il Piano Regolatore è tipo il “libro delle regole” del Comune: ti dice cosa puoi fare su quel terreno.
Un’area sosta camper, anche piccola, non è un parcheggio qualsiasi: quando permetti a turisti di fermarsi (magari anche solo una notte), l’area diventa di fatto una struttura turistico-ricettiva all’aria aperta. E urbanisticamente è un’altra categoria rispetto a “parcheggio privato”.
Quindi:
- se il terreno nel PRG è in zona servizi / parcheggi / turistico-ricettivo, sei già sulla strada giusta;
- se invece sei in zona agricola o altra zona “non compatibile”, potrebbe servire:
- una variante urbanistica, se il Comune la vuole fare,
- oppure una formula regionale tipo mini area rurale/agricampeggio, dove prevista.
👉 Prima di spendere un euro: vai in Comune (ufficio tecnico) e fatti dare l’estratto del PRG con la tua particella. È il vero “semaforo verde o rosso”.
2) Da area libera a “attività turistica ricettiva”: quando serve cambiare destinazione d’uso
Qui entra in gioco il Testo Unico Edilizia: se passi da uso agricolo/altro a uso turistico-ricettivo, stai facendo un mutamento di destinazione d’uso rilevante (art. 23-ter DPR 380/2001, aggiornato col Salva Casa 2024-2025).
In pratica può voler dire:
- SCIA se fai solo sistemazioni leggere (stalli, livellamento, impianti senza grandi opere);
- Permesso di Costruire se aggiungi volumi, strutture fisse importanti, muri, servizi complessi.
Quasi sempre la pratica passa dal SUAP perché stai avviando un’attività turistica.
3) La legge nazionale 2025: cosa devi rispettare per forza
La base è nel Codice della Strada:
- la sosta camper è equiparata alle auto (art. 185 CdS);
- la sosta NON è campeggio finché il mezzo sta sulle ruote e non “deborda” fuori sagoma;
- nelle aree attrezzate è obbligatorio avere impianto di scarico per acque e wc (Regolamento CdS art. 378).
Tradotto: se vuoi chiamarla area sosta attrezzata, uno scarico a norma e carico acqua devono esserci. Punto.
4) Occhio: poi ogni Regione ci mette le sue regole
Dopo la norma nazionale, ogni Regione stabilisce dettagli come:
- cos’è un’area sosta e per quanto tempo si può restare (spesso 48–72h);
- quali dotazioni minime servono;
- se e come i privati possono aprirne una.
Esempio: Campania (LR 14/2023) favorisce aree anche rurali e ne disciplina le condizioni.
Quindi nell’articolo puoi dirlo chiaro: “la cornice è nazionale, ma i requisiti tecnici veri li decide la Regione + il regolamento comunale”.
5) Quanti metri ti servono per farla bene?
Non c’è una metratura nazionale unica, però si ragiona così:
Misura di un posto camper
Molte aree in Italia usano stalli intorno a:
- 7 × 4 m (28 m²) come base;
- meglio ancora 8 × 4 m per stare larghi e fare manovra tranquilli (consiglio pratico).
Area totale
Non devi contare solo gli stalli: servono corsie di manovra, area scarico, rifiuti, ecc.
La guida APC (Associazione Produttori Caravan e Camper) consiglia aree pianeggianti, con urbanizzazioni già presenti e spazi di manovra adeguati.
Nella pratica:
- circa 45–55 m² per posto “finito” (stalli + viabilità + servizi).
Esempi:
- 10 posti → 450–550 m²
- 20 posti → 900–1.100 m²
Poi esistono aree medio-grandi: alcune linee guida parlano di superfici da 700–1.500 m² in su per aree complete.
6) Cosa devi mettere dentro l’area (minimi 2025)
Qui ti faccio una lista semplice: obbligatorio vs consigliato.
Quasi obbligatorio ovunque
- Scarico acque grigie e nere a norma (art. 378 Reg. CdS).
- Carico acqua potabile.
- Raccolta rifiuti (meglio differenziata).
- Illuminazione notturna minima.
Molto consigliato (spesso richiesto dai Comuni)
- colonnine elettriche
- recinzione o delimitazione
- fondo drenante/stabilizzato
- cartello regole e tariffe
- videosorveglianza o controllo accessi.
“Ogni quanti posti?”
Dipende dal regolamento locale, ma per esperienza:
- scarico/carico: 1 ogni area piccola, o 1 ogni 20-25 posti se grande;
- elettricità: 1 colonnina (doppia presa) ogni 2-4 posti è un buon standard.
7) Colonnine elettriche a consumo: come farle nel modo giusto
Dal 2024 sono entrate in vigore regole più severe per la sicurezza elettrica nelle aree camper/campeggi:
- CEI 64-8 sezione 708 (edizione 2024) per l’installazione;
- CEI EN IEC 61439-7:2024 per le colonnine specifiche da campeggio.
Cosa vuol dire in parole povere?
- prese CEE 16A interbloccate
- protezioni dedicate per ogni presa
- impianto certificato da tecnico abilitato.
“A consumo”
Oggi la soluzione migliore è mettere colonnine con:
- contatore kWh + gettoniera
- oppure sistema via app/QR (paghi quello che usi).
Così eviti discussioni e sei più equo.
8) Quanto costano le sbarre (prezzi indicativi 2025)
Vuoi controllare l’accesso o far pagare in automatico? La sbarra è quasi obbligata.
Prezzi realistici:
- sbarra base: circa 800–1.200 €;
- con installazione completa: spesso 500–2.500 € a seconda di lavori, fondazioni e automazioni.
Se invece vuoi solo dissuasori/posti singoli:
- archetti manuali: anche 50–200 € l’uno (soluzione semplice).
9) Quanto si può far pagare a notte?
In Italia nel 2025 i prezzi medi sono più o meno questi (lo vedi anche dai listini reali online):
- aree semplici (scarico+acqua+luce base): 8–15 €/notte
- aree complete (corrente, sicurezza, servizi comodi): 15–25 €/notte
- aree top/premium: 25–35 €/notte
Esempi reali 2025: molte aree stanno tra 15 e 25 euro, e in alta stagione salgono fino a 30-38 euro nei posti super turistici.
10) La procedura semplice in 7 passi
Te la metto come checklist “da frigo”:
- Controlla il PRG
- destinazione ok?
- vincoli paesaggistici/idr.?
- Parla con Comune + SUAP
- ti dicono subito se serve variante o no.
- Fai un progettino tecnico
- stalli, viabilità, area scarico, impianti.
- Presenta SCIA o Permesso
- dipende dalle opere.
- Avvia la pratica ricettiva al SUAP
- con inquadramento regionale (area sosta / mini area / agricampeggio).
- Fai lavori e certificazioni impianti
- elettrico a norma CEI, scarichi corretti.
- Apri e metti regole + tariffe chiare
- cartelli ben visibili, sosta max, prezzi, contatti.
Conclusione
Costruire un’area sosta camper nel 2025 non è complicato, ma va fatto con testa: prima urbanistica (PRG), poi servizi minimi, poi gestione intelligente.
Se lo fai bene, ti ritrovi:
- un’attività turistica snella,
- con costi di avvio tutto sommato accessibili,
- e una clientela fedele che torna volentieri.
E soprattutto trasformi un’area “ferma” in un posto vivo, utile e redditizio.
Buoni lavori… e buona accoglienza! 🚐✨